L’ ipnosi

In questa sezione, affronteremo da vicino l’ argomento ipnosi, il nostro utilizzo e i suoi benefici.
Cercheremo di rispondere alle domande più frequenti, di fare chiarezza su cosa sia realmente al di là dell’immaginario collettivo, nonché sul nostro utilizzo.
Il tutto affrontato l’ argomento sia a scopo terapeutico che spirituale.
Poiché a parer nostro l’ ipnosi, non è la cura ma il mezzo, la vera medicina è la mente umana, ed ognuno di noi dovrebbe imparare ad ottenerne il controllo.
Ma allo stesso tempo l’ ipnosi si dimostra un valido strumento per scavare all’ interno di essa, e imparare a controllarla.
Grazie all’ ipnosi possiamo imparare a conoscere le incredibili capacità della nostra mente, difficilmente accessibili in altri modi.
Ed è per tale motivo che può essere un valido alleato quando si affrontano temi come la crescità personale, o l’ auto guarigione.

differenza tra Ipnosi e meditazione

L’ ipnosi è uno strumento in parte simile alla meditazione, forse discendente della stessa, ma che se ne differenzia per suo il fine ultimo.
Nella meditazione infatti lo scopo principale è quello di fare focus su un solo pensiero poiché è ovviamente impossibile smettere di pensare del tutto.
Possiamo prendere come riferimento infatti il famoso mantra recitato per lo più dai buddisti, dove si cerca di fare focus concentrandosi esclusivamente su di esso.
Ovviamente è solo un esempio, si può meditare prendendo come punto di riferimento una qualsivoglia cosa in particolare.
Possiamo infatti meditare su un immagine, una scena della natura, magari di fantasia o una semplice frase.
Tutto ciò ha lo scopo di imparare a controllare e dirigere i nostri pensieri, cercando di dissuadere la propria mente dai pensieri che ci sopraggiungono.
Contrariamente a quanto si pensa, non necessità a priori di raggiungere uno stato totale di rilassamento, ma ha l’ obiettivo principale del “focus selettivo”.
L’ ipnosi a sua volta ha invece la priorità del raggiungimento di uno stato subcosciente, più comunemente definito stato di “trance”.
In tale stato è possibile interagire con il proprio inconscio, dando la possibilità di “ottenere e inserire” le dovute informazioni.
Ovviamente tale argomento necessita di un maggiore approfondimento, per cui se vi interessa abbiamo dedicato un apposito articolo che potete trovare qui.

l'ipnosi

Breve storia sul ipnosi

L’ utilizzo di tale tecnica ha origine millenaria e vi è da attribuire alle popolazioni naturali e ai primordiali utilizzi rituali della stessa.
Infatti tra gli sciamani era comune mettere in atto alcune tecniche per il raggiungimento della trance sciamanica”.
Tuttavia anche se in questo caso aveva un fine diverso da quello terapeutico contemporaneo, gli stessi furono i primi a sperimentare uno stato umano subcosciente.
Il tutto aiutandosi con l’ utilizzo degli allora reperibili strumenti, come tamburi o talvolta sostanze psichedeliche.
Bisogna tener conto che ognuna di queste cose come prima citato ovvero ipnosi, sostanze e rituali con valenza psicodrammatica, non sono nient’altro che il mezzo.
Lo “psicodramma” è infatti uno strumento ancora oggi utilizzato dalla psicoterapia, seppur con una gestualità ovviamente diversa, e in ottica moderna rispetto all’utilizzo di allora.
Tornando all’ipnosi, successivamente a quello che sarebbe stato gli albori dello studio della psiche umana, ne fu rivalutata il suo utilizzo terapeutico in campo clinico.
Ovviamente riadattato la tecnica utilizzata dai popoli naturali, ma allo stesso tempo in un’ottica terapeutica e occidentale.

breve-storia-sul-ipnosi
perchè-fu-inizialmente-accantonata-dalla-psicoterapia

Perché fu inizialmente accantonata dalla psicoterapia?

Essendo l’ ipnosi una tecnica ove chi vi si sottopone è in uno stato “semicosciente” con gli occhi chiusi.
I suoi processi terapeutici avvengono all’interno della propria mente, e rendeva quindi difficile studiare la psiche umana in tal senso.
Poiché non si aveva una comunicazione necessaria con chi vi si era sottoposto, e il più delle volte non ricordava in maniera nitida.
Per tale motivo Freud decise di sostituirla con la psicoanalisi, non perché non la ritenesse inefficace ma “incontrollabile”.
Così facendo colui che si era posto l’obiettivo di studiare la mente umana aveva un ruolo attivo, nell’interazione con la stessa.
Infatti anche nell’ipnosi ericksoniana si cercava di interagire il più possibile con il paziente anche durante la seduta di ipnosi.
Poiché in tal caso sarebbe stato ovviamente più semplice studiare i processi cognitivi della mente.
Noi di terapia interiore riteniamo che sia opportuno imparare noi stessi ad interagire con la nostra parte più profonda.
Anche perché ovviamente non dobbiamo studiare la psiche umana, e senza nulla togliere agli stessi.
Ma evitando così di dover fungere da interlocutore, poiché creerebbe una sorta di dipendenza subconscia da una terza persona.
E in quel caso si perderebbe il senso di “interiore”, necessario per la crescita e ricerca personale, con le varie interpretazioni di “filtri esterni”.
Per approfondimenti sul suo utilizzo in campo di crescita personale vi rimandiamo alla pagina in questione.